La carta astrale è un grafico bidimensionale formato dall’eclittica zodiacale al cui interno stanno il Sole, la Luna e gli otto pianeti del sistema solare, esattamente come visti dalla Terra al momento e nel luogo di nascita di un individuo. Detto anche oroscopo di nascita o tema natale, esso può essere considerato come una miscela di tre sistemi di archetipi (o principi primi): i dodici segni dello zodiaco, le dieci Case astrologiche e i dieci astri (Sole, Luna e gli otto pianeti del sistema solare esclusa la Terra).
Carta astrale di Oscar Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854 ore 3)
L’astrologia è stata opportunamente definita da Marc E. Jones come “la scienza di ogni inizio”, in quanto si basa essenzialmente sullo studio del potenziale di vita reso manifesto nel momento iniziale di ogni ciclo di attività organica sulla Terra. Che tutto “sia già nell’inizio” è una delle leggi più importanti dell’universo; la ritroviamo in biologia in ogni forma di patrimonio ereditario (come per esempio la memoria genetica presente nel DNA, il seme di ogni albero e l’uovo per il futuro essere vivente) oppure ne facciamo inconsapevolmente ricorso quando parliamo di “amore a prima vista” e festeggiamo l’anniversario dell’inizio di ogni relazione. Gli antichi conoscevano una legge analoga, e cioè quella che “ogni principio porta in sé la fine”, così com’erano preoccupati di iniziare “nel momento giusto” una determinata impresa; per questo invocavano il sacerdote a fare l’oroscopo, e ciò significava guardare nell’ora di inizio.
Ciò che l’astrologia può fare attraverso il tema natale è offrire a una personalità in via di sviluppo un modo per risalire all’archetipo delle sua potenzialità. E un archetipo è sempre la potenzialità in atto di ogni particolare struttura organica; può darsi per esempio che il seme non cresca mai fino a diventare una pianta nel suo pieno sviluppo, ma nel caso di crescita il seme diventerà nella realtà solo ciò che contiene in potenzialità. Una ghianda non diventerà mai un albero di mele, così come non si può dire che la stessa ghianda caduta sul suolo possa diventare un domani una quercia. In tal senso possiamo allora dire che l’oroscopo è l’archetipo-seme più potente per ogni individuo nascente.
Una carta astrale va intesa quindi come un “progetto di vita”, che raccoglie in sé le qualità “idealmente” realizzabili da ciascun individuo nel corso della propria esistenza. E quale migliore metafora per cogliere questo ideale di vita se non quella di una personalità che matura nel rispetto della piena immagine del “seme di nascita”? Solo colui che rimane fedele al proprio destino, ossia alla legge del suo inizio così come trascritta nell’oroscopo di nascita, potrà dire infatti di aver realizzato quello che per la filosofia indiana era la legge del dharma
Lo stesso Jung diceva che “tutto ciò che è generato o fatto in un certo momento del tempo ha le qualità di quel momento del tempo”. Ciò non può che riportarci alla legge di polarità temporale degli antichi greci, i quali, oltre al tradizionale tempo quantitativo (chrónos), tenevano in debita considerazione anche il tempo qualitativo (kairós). La qualità del tempo non ha nulla a che vedere con la durata, ma afferma che ogni istante temporale possiede una determinata qualità e consente che accadano solo eventi con qualità ad esso affine. Qui è d’obbligo il ricorso al pensiero verticale, per il quale è possibile far corrispondere ad ogni principio primo (qui da intendersi come l’istante temporale) una linea verticale di eventi equivalenti tra loro.
L’oroscopo è senza dubbio il simbolo per antonomasia della qualità del tempo relativo al momento in cui una persona viene al mondo. Questo ci permette allora di immaginare la vita come l’ingrandimento della nostra nascita, e dire così che tutto quello che si verificherà nel destino è stato già in qualche modo anticipato per analogia nell’evento miniaturizzato del primo respiro. Nei suoi Scritti Orfici Goethe ci ricorda in modo esemplare quanto la legge dell’ora di nascita sia fondamentale nell’evoluzione futura di ogni essere vivente: “Allo stesso modo in cui nel giorno che nascesti il sole si offrì al saluto dei pianeti, così in seguito crescesti in base alla legge di quell’ora. Così dev’essere, sfuggire non puoi. Già lo dissero profeti e sibille, e nessun tempo e nessuna forza può spezzare la forma già coniata che vivendo si evolve.”
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